Il presidente della Serbia, Aleksandar Vučić, lo ha definito come un «atto terroristico» l’attacco avvenuto a mezzogiorno di questo mercoledì davanti all’edificio del parlamento serbo. Vučić ha sottolineato che l’attacco aveva motivazioni politiche e che era «solo una questione di tempo» che sarebbe successo, poiché era stato annunciato in precedenza.
Vučić ha dichiarato che gli ambienti del Partito Progressista Serbo e del Movimento per il Popolo e lo Stato sono stati attaccati 812 volte negli ultimi mesi, mentre 29 di essi sono stati completamente distrutti, e ha aggiunto che «nessuna sede di partito dell’opposizione non è stata bersaglio di tali attacchi».
«Questo avrebbe potuto accadere a Užice, a Valjevo, a Novi Sad e, soprattutto, in Çaciland, contro il quale si sono pronunciate tante parole», ha dichiarato Vučić.
In una dichiarazione straordinaria dal Palazzo della Serbia, Vučić ha definito l’accaduto come un tremendo attacco terroristico contro le persone e la proprietà, identificando l’autore come Vladan Angjelkoviq, di 69 anni, di Belgrado.
«Oggi davanti al Parlamento Popolare della Repubblica di Serbia, Vladan Angjelkoviq, nato nel 1955 a Belgrado, residente registrato nel comune di Stari Grad, ha commesso un tremendo attacco terroristico contro le persone altrui e contro la proprietà altrui e ha provocato un rischio generale», ha detto Vučić.
Il presidente serbo ha accusato i suoi avversari politici di istigare un clima di violenza e di intolleranza nel paese.
«Un tale odio è stato fomentato contro gli studenti che vogliono studiare e contro i cittadini che difendevano un punto unico in tutta la Serbia, a differenza di coloro che hanno bloccato migliaia di punti, facoltà e scuole, dove regna ancora il terrore», ha dichiarato Vučić.
Di fronte all’edificio del parlamento serbo a Belgrado si sono udite sparatorie, e un incendio è divampato in un campo tendato allestito lì vicino. Dalle sparatorie una persona è rimasta ferita, mentre un’altra è stata arrestata.
