Quattro anni dopo l’uscita del suo terzo lungometraggio di finzione, Voevoda [+], la regista bulgara Zornitsa Sophia concluderà presto le riprese del suo nuovo dramma, Mother, in Kenya. Il progetto è ispirato a eventi reali. Viene messo in scena dalla stessa MQ Pictures del regista. E’ coprodotto da Irena Markovich tramite Focus Media (Croazia) e Marcel Lenz tramite Ostlicht Filmproduktion (Germania).
Chi ha scritto e di cosa parla il nuovo film di Zornitsa Sophia?
La sceneggiatura è scritta dalla stessa regista. Si incentra su Elena (Daria Simeonova), regista teatrale che fatica a fare progressi nella sua carriera mentre cerca di concepire con suo marito, Hans (Leon Lucev). A soli 32 anni, Elena raggiunge inaspettatamente la menopausa e le sue possibilità di mettere su famiglia sembrano inesistenti. Ma Elena presto riorienterà le sue energie verso un programma teatrale che trasforma la vita per gli orfani in Bulgaria. In seguito sarà invitata a realizzare lo stesso programma in Kenya, scoprendo che invece di una famiglia di tre persone, potrebbe aver guadagnato un molto più grande. La storia è ispirata a una persona reale apparsa nel documentario di Sophia Modus Vivendi (2007), che mostrava sette persone che non si sono fermate davanti a nulla per inseguire i propri sogni.
Che budget aveva questo film?
Il budget della Madre ammonta a circa 1,1 milioni di euro. Il Bulgarian National Film Centre ha sostenuto il progetto con € 470.000 insieme al Croatian Audiovisual Centre (HAVC) e MDM Mitteldeutsche Medienfoerderung. Krum Rodriguez è il direttore della fotografia. La produzione utilizza molti attori non professionisti, la maggior parte dei quali bambini, sia dalla Bulgaria che dal Kenya. Le riprese in Bulgaria si sono concluse all’inizio di luglio e, dopo una breve pausa, la produzione si è spostata in Kenya.
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L’opinione di Zornitsa Sophia
Sophia dice a Cineuropa che il suo film cambia la prospettiva da “avere un figlio”. Cosa che implica il bisogno di possesso, a “essere genitore”, dove la genitorialità è vista come una nozione molto più ampia. La regista dice anche di essere rimasta affascinata dal vero metodo di Elena “per trasformare il suo sogno da impossibile a possibile, e da personale a collettivo”. Ricorda che il cinema bulgaro è stato per lo più incentrato sugli uomini fino a poco tempo fa. “Ora è importante creare un equilibrio. Il cinema ha lo scopo di aiutare a comprendere l’umanità e imparare di più su persone diverse offre prospettiva e portata al pubblico. È nostro compito come registi fornire profondità e comprensione profonda, in modo da bilanciare gli stereotipi e le tendenze. Dobbiamo anche fare attenzione alle nostre protagoniste femminili. Assicurarci che non adottino le solite caratteristiche del comportamento maschile, e possiamo farlo solo essendo specifici, onesti e coraggiosi”.