Il ritorno di Donald Tusk in Polonia non è passata inosservata. Il Politico ha capito che la battaglia che stava portando avanti presso le istituzioni europee doveva riportarle in casa. Tusk ha un’idea di Europa molto chiara, è stato per due volte Presidente del Consiglio Europeo ora è Presidente del Partito popolare Europeo. E’ un Europeista vorace, un Atlantista entusiasta, un feroce contestatore di ogni deriva autoritaria. Ancor più se la deriva avviene nel suo paese.
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Tusk: che cosa ha detto il politico?
“Non c’è altro modo inequivocabile subito dopo aver vinto le elezioni di portare avanti il processo di separazione della Chiesa dallo Stato con tutte le sue conseguenze”, ha affermato a Stargard il leader della Piattaforma Civica Donald Tusk. Ha indicato che si è arrivati al punto in cui “la Chiesa deve essere separata dalla società”. Donald Tusk ha valutato che la Chiesa stessa è responsabile della separazione della Chiesa dalla società. “I credenti sono le vittime e non gli autori di questa situazione, ha detto. Sto parlando di una parte importante del clero, i vescovi, per non menzionare tali apparatchik di potere come Rydzyk che enumera il capo del PO. Tusk ha ricordato che fino alla fine di maggio è rimasto il leader del Partito popolare Europeo, “cioè della democrazia cristiana”. Allo stesso tempo, ha fatto appello alla sua comunità perché riconosca che non “è tempo di una guerra culturale. Credo che oggi la Polonia non abbia bisogno di rivoluzioni radicali in cui non serve l’odio, il disaccordo o le umiliazioni” ha riassunto l’ex Premier.