Il parlamento turco mercoledì ha ratificato all’unanimità l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. La Turchia ratifica l’accordo più di cinque anni dopo che Ankara ha firmato per la prima volta l’accordo storico sulla riduzione delle emissioni che contribuiscono al riscaldamento globale.
Perché la Turchia ratifica l’accordo di Parigi sul clima solo ora?
Il voto ha fatto seguito all’annuncio del presidente Recep Tayyip Erdoğan all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre che la Turchia avrebbe attuato l’accordo in tempo per la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Glasgow. La Turchia ha sentito tutta la forza del cambiamento climatico, con una rapida successione di inondazioni e incendi che hanno ucciso circa 100 persone a luglio e agosto. Anche le fasce del paese stanno soffrendo a causa di una prolungata siccità. Le crisi hanno accumulato pressioni politiche su Erdoğan per affrontare le emissioni di gas serra incolpate del riscaldamento globale, che secondo gli scienziati sta contribuendo a eventi meteorologici avversi sempre più estremi e più frequenti.
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La crisi climatica in Turchia
Quest’anno in Turchia sono stati bruciati quasi 200.000 ettari (circa 480.000 acri) di foresta, più di cinque volte la media annuale per il periodo 2008-2020, secondo i dati del Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (EFFIS). Prima della ratifica della Turchia, il progetto Climate Action Tracker ha affermato che gli sforzi di Ankara per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi erano “criticamente insufficienti”. Il cambiamento climatico è diventato una delle maggiori preoccupazioni per i giovani turchi, milioni dei quali sono destinati a votare per la prima volta alle elezioni previste nel 2023. Circa il 95% dei giovani in Turchia crede che il cambiamento climatico sia una delle maggiori minacce per il paese, secondo un rapporto del mese scorso del British Council come parte della sua Global Youth Letter on Climate Action. Le coste di Istanbul sono state ricoperte questa estate da una mucillagine viscosa, nota anche come “moccio di mare”, che gli scienziati hanno attribuito a un accumulo di sostanze inquinanti scaricate nel Mar di Marmara. Il governo quest’anno ha vietato l’importazione di alcuni prodotti di scarto di plastica da paesi tra cui Francia e Gran Bretagna, dopo una reazione pubblica sulle immagini che mostrano i rifiuti scaricati nei fossi o bruciati ai bordi delle strade.
Perchè non era stato ratificato prima?
La reticenza della Turchia a ratificare l’accordo è arrivata a causa delle controversie sull’importo dei finanziamenti concessi a paesi specifici e sulle tempistiche per l’adozione di regolamenti più severi. Le emissioni totali di gas serra della Turchia sono aumentate del 157,7% tra il 1990 e il 2019, secondo il servizio statistico statale. Un diplomatico occidentale ha affermato che la Turchia ha investito molto nelle infrastrutture per l’energia rinnovabile, tra cui solare ed eolica, ma è rimasta appesantita dalla sua dipendenza dal carbone inquinante. “La politica della Turchia sull’ambiente è reazionaria, come abbiamo visto con la mucillagine e il dibattito sull’importazione di rifiuti di plastica europei”, ha affermato il diplomatico occidentale.