Non si è fatta attendere la risposta della Russia in merito alle azioni intraprese dalla NATO sospendendo a otto funzionari russi l’accreditamento. Lavrov afferma che: “Stiamo sospendendo il lavoro della nostra missione permanente nell’alleanza, compreso il lavoro del rappresentante militare capo”.
Cosa succede alle relazioni tra Russia e NATO?
Dopo la revoca dell’accreditamento di otto dipendenti della missione russa presso l’alleanza, il numero di accreditamenti è ridotto a dieci. “La Russia sospenderà la sua missione alla NATO come risposta leggitima all’espulsione da parte dell’alleanza dei membri della sua delegazione. La Russia chiuderà anche la missione di collegamento del blocco militare occidentale. Missione istituita nel 2002 e ospitata presso l’ambasciata del Belgio e l’ufficio informazioni a Mosca”, afferma il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.
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NATO non è interessata a un dialogo equo
La Russia ha da tempo una missione di presenza come osservatore alla NATO. Questo, come parte di un Consiglio NATO-Russia, da vent’anni. Una missione destinata a promuovere la cooperazione nelle aree di sicurezza comune, pur non essendo un membro dell’Alleanza guidata dagli Usa. “La NATO non è interessata a nessun dialogo equo o a nessun lavoro comune. Se è così, allora non vediamo un grande bisogno di continuare a fingere che qualsiasi cambiamento sia possibile nel prossimo futuro”, aggiunge Lavrov. Le tensioni tra Mosca e NATO toccano i più alti livelli dai tempi della guerra fredda, negli anni successivi all’annessione della Crimea all’Ucraina da parte della Russia nel 2014.
Aumentano le esercitazioni della Russia in un contesto anti NATO
Negli ultimi due anni la Russia si impegna a fare esercitazioni militari su terra, aria e mare non solo nel suo territorio ma anche fuori da esso. Esercitazioni e cooperazione con la Bielorussia, Cina, Nord Corea, India, Iran, Siria, Egitto e Serbia. In un contesto di uno Stato d’Unione le esercitazioni tra Russia e Bielorussia si intensificano maggiormente. La Russia rafforza le difese nei confini occidentali della Bielorussia installando i missili di ultima generazione S-500, nonché rafforza la forza aerea bielorussa con 30 cacciabombardieri, anche essi di ultima generazione. Ieri si è conclusa l’esercitazione navale russo cinese denominata “Joint Sea 2021”, e oggi ha inizio l’esercitazione delle forze russo serbe denominata “Slavian Shield 2021”. Ma ciò che ha fatto più scalpore sono le esercitazioni con i suoi alleati strategici, Cina e Iran. Un segnale che secondi alcuni analisti porta la collaborazione, soprattutto quella russo-cinese in un alto livello. Coordinamento di forze aeree, marittime e terrestri in un contesto di difesa globale.