Nagorno Karabakh. L’Azerbaigian annuncia “operazione antiterrorismo”. La colpa è di “gruppi sovversivi di separatisti armeni”.
Nagorno Karabakh. L’Azerbaigian annuncia “operazione antiterrorismo”. Quattro poliziotti e due civili sono morti in seguito all’esplosione di due mine nella regione del Nagorno-Karabakh, hanno riferito i servizi di sicurezza dell’Azerbaigian. La colpa è di “gruppi sovversivi di separatisti armeni”. Le autorità azere annunciano “operazione antiterrorismo”.
Due uomini sono morti in seguito all’esplosione nella regione di Khojaven, mentre quattro poliziotti sono morti mentre si recavano sul luogo della prima esplosione. L’esplosione è avvenuta nella zona del “dispiegamento temporaneo del contingente russo di mantenimento della pace” inviato da Mosca nel 2020 nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco tra Armenia e Azerbaigian. La polizia era diretta a Shusha, controllata dall’Azerbaigian, un insediamento catturato dai separatisti durante la guerra del 2020.
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L’Azerbaigian ha avviato un’indagine sul terrorismo sul caso. Gli eventi sono avvenuti il giorno dopo la ripresa delle consegne di aiuti ai territori separatisti del Nagorno-Karabakh, facendo sperare in un allentamento delle tensioni tra Armenia e Azerbaigian. La regione per la quale Baku e Yerevan hanno combattuto due guerre è pesantemente minata. Ricordiamo che lunedì 12 settembre dello scorso anno l’Azerbaigian ha lanciato un massiccio attacco armato contro l’Armenia.
Il conflitto del Nagorno-Karabakh è in corso dal crollo dell’Unione Sovietica nel 1991. Più di 300 soldati di entrambe le parti sono morti nei combattimenti dello scorso settembre. Nel 2020 sono scoppiati i combattimenti tra Azerbaigian e Armenia. Si è conclusa con un accordo mediato dalla Russia, in base al quale l’Armenia avrebbe dovuto cedere parte dell’area contesa e le forze di pace russe sarebbero state dispiegate nel cosiddetto Corridoio Lachin, che collega il Nagorno-Karabakh con l’Armenia. Il Nagorno-Karabakh è abitato in maggioranza da armeni.