La Moldova e il colosso energetico russo Gazprom hanno dichiarato venerdì di aver esteso un accordo per la fornitura di gas all’ex Paese sovietico, che ha dovuto affrontare gravi carenze dopo che Mosca ha aumentato i prezzi.
Durante un aspro scontro con Mosca, ha dichiarato lo stato di emergenza e per la prima volta ha firmato un accordo per la fornitura di gas con un paese non russo. Ma venerdì la Moldova e il colosso energetico russo estendono il contratto sul gas e entrambe le parti hanno annunciato di aver concordato di estendere il loro precedente accordo di cinque anni, con consegne a partire dal 1 novembre.
“Le parti hanno raggiunto un accordo sulla formula del prezzo, sull’audit del debito Moldova-Gaz e sul successivo dialogo per i rimborsi”, ha detto in una nota il portavoce del ministero degli Esteri moldovo Daniel Voda. Gazprom ha dichiarato in una dichiarazione separata che l’estensione è stata fatta a “condizioni reciprocamente vantaggiose”. L’accordo è stato raggiunto dopo i colloqui a San Pietroburgo, dove ha sede Gazprom, tra il vice primo ministro moldavo Andrei Spinu e l’amministratore delegato dell’azienda statale russa Alexei Miller.
Incuneata tra la Romania e l’Ucraina, la Moldova ha tradizionalmente ricevuto gas dalla Russia attraverso la sua regione separatista filo-mosca della Transnistria e attraverso l’Ucraina. Ma il contratto della Moldova con Gazprom è scaduto a settembre.Gazprom ha esteso il contratto fino alla fine di ottobre, ma ha aumentato i prezzi, che Spinu ha affermato all’epoca “non giustificato e non realistico” per il paese più povero d’Europa.
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Oltre a dichiarare lo stato di emergenza, la Moldova ha firmato un contratto per l’acquisto di gas naturale dalla Polonia, la prima volta che si è rivolta a un fornitore diverso dalla Russia.Voda venerdì ha affermato che la Moldova “ha ricevuto volumi insufficienti di gas da Gazprom sulla base dell’estensione di un mese del contratto scaduto con un aumento di tre volte dei prezzi”. Ha detto che l’accordo con Gazprom è stato prorogato “per altri cinque anni in base alla formula dei prezzi proposta dalla parte moldava”, ma non ha fornito ulteriori dettagli sui prezzi.
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L’Europa è alle prese con una crisi energetica con i prezzi del gas che salgono a livelli record mentre le economie tornano online dopo la fine dei blocchi della pandemia e le energie rinnovabili come il solare e l’eolico vedono un rallentamento delle forniture. I critici nelle capitali occidentali incolpano la Russia per gli aumenti dei prezzi, affermando che Mosca non sta aumentando le consegne per fare pressione sull’Europa affinché accetti contratti più a lungo termine e per la certificazione del controverso gasdotto Nord Stream 2 recentemente completato.
Alcuni hanno anche accusato Mosca di aver aumentato i prezzi per la Moldova dopo l’elezione dello scorso anno del presidente europeista Maia Sandu. Mosca, dal canto suo, ha accusato la Moldova di essere in ritardo con i pagamenti e ha minacciato di chiudere completamente il rubinetto. Giovedì, il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell ha accusato la Russia di usare il gas come “arma geopolitica”. Il Cremlino ha affermato che le trattative sul gas erano “esclusivamente commerciali” e ha negato che vi fossero pressioni politiche.
