giovedì, Settembre 28, 2023
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La “Luce della Rimembranza” è stata accesa nell’82° anniversario della prima deportazione di massa dei polacchi in Oriente

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La “Luce della Rimembranza” è stata accesa nell’82° anniversario della prima deportazione di massa dei polacchi in Oriente le candele sono state accese sui binari del Museo commemorativo siberiano di Białystok

La “Luce della Rimembranza” è stata accesa nell’82° anniversario di Mercoledì sera, le candele sono state accese sui binari del Museo commemorativo siberiano di Białystok per commemorare le vittime della deportazione in Oriente nell’82° anniversario della prima deportazione di massa dei cittadini polacchi. Cominciò la notte tra il 9 e il 10 febbraio 1940.

Le candele sono state accese come parte della campagna “Light of Remembrance” detta anche La “Luce della Rimembranza” ha dato inizio alla celebrazione dell’anniversario. A loro hanno partecipato le autorità cittadine, siberiani, scout e residenti.

Sono state collocate candele sui binari che dal museo andavano verso l’ex stazione ferroviaria, da cui venivano inviati i trasporti degli abitanti di Białystok e delle sue vicinanze verso est.

Sono state collocate candele sui binari che dal museo andavano verso l’ex stazione ferroviaria, da cui venivano inviati i trasporti degli abitanti di Białystok e delle sue vicinanze verso est. Sono stati deposti fiori anche presso il monumento dedicato alle Eroiche Madri dei Siberiani adiacente al museo. La principale celebrazione dell’82° anniversario della prima deportazione di massa dei polacchi in Oriente si terrà giovedì a Białystok presso il Monumento-tomba del siberiano sconosciuto.

Nell’ambito delle celebrazioni, il Memorial Museum of Siberia ha inaugurato le attività del Museo Laboratorio delle Esperienze di Confine “Soul of Siberia”, il cui principale ideatore è il prof. Krzysztof Czyżewski, fondatore del Centro “Borderland – arti, culture, nazioni”. Lo studio è quello di introdurre la missione e la materia del museo nell’area della riflessione umanistica, organizzare dibattiti e masterclass, workshop e progetti artistici a cui saranno invitati eminenti personalità delle discipline umanistiche e della vita pubblica.

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Nell’ambito delle celebrazioni, il museo ha anche firmato un accordo di cooperazione con il quartier generale dello stendardo di Białystok dell’Associazione scoutistica polacca nel campo delle attività educative e culturali congiunte. Le celebrazioni museali si concluderanno con la Siberian Memorial Run, che si svolgerà in due formule: virtuale, alla quale può partecipare chiunque, e stazionaria, che si svolgerà sabato nella foresta di Solnicki.

Dal 10 febbraio 1940 al giugno 1941, le autorità dell’Unione Sovietica, occupando il territorio della Seconda Repubblica Polacca, organizzarono quattro deportazioni ad est di cittadini polacchi di varie nazionalità. Il primo includeva principalmente le famiglie di funzionari governativi, incl. giudici, pubblici ministeri, poliziotti, silvicoltori, nonché militari, compresi i partecipanti alla guerra polacco-bolscevica, e proprietari terrieri. I deportati furono nelle regioni settentrionali dell’URSS, intorno ad Arkhangelsk e a Irkutsk, nel Krasnoyarsk Krai e nella Repubblica di Komi.

Il primo trasporto è stato il più grande: circa 140 mila. persone – e il più tragico in termini di numero di vittime. A quel tempo, molti abitanti di Białystok e della zona circostante. Le autorità cittadine sottolineano che poi un quinto degli abitanti della città e dei suoi dintorni furono deportati nella “terra disumana”, e quasi tutte le famiglie furono colpite dalla persecuzione sovietica.

Il primo trasporto è stato il più grande: circa 140 mila. persone – e il più tragico in termini di numero di vittime. A quel tempo, molti abitanti di Białystok e della zona circostante. Le autorità cittadine sottolineano che poi un quinto degli abitanti della città e dei suoi dintorni furono deportati nella “terra disumana”, e quasi tutte le famiglie furono colpite dalla persecuzione sovietica.

Il numero totale di cittadini polacchi deportati in profondità nell’Unione Sovietica nel 1940-41 non è noto. storici IPN, incl. sulla base delle fonti d’archivio dell’NKVD, stimano questo numero in diverse centinaia di migliaia di cittadini polacchi.

L’Associazione dei siberiani ritiene vere cifre molto più alte e presume che 1,3 milioni di cittadini polacchi siano stati deportati in Oriente in quattro deportazioni, di cui ogni terzo è morto

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